A.N.A.C. – Autorità Nazionale Anticorruzione: approva il Piano Nazionale Anticorruzione; esercita la vigilanza ed il controllo sull’effettiva applicazione e sull’efficacia delle misure adottate dalle P.A. in attuazione della L. n. 190/2012 e sul rispetto delle regole sulla trasparenza dell’attività amministrativa.

Ai sensi dell’art. 19, comma 5, del D.L. n. 90/2014, convertito dalla L. 11 agosto 2014, n. 114, l’A.N.AC. può applicare una sanzione da 1.000 a 10.000 euro nel caso di omessa adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione, dei Programmi triennali per la trasparenza e l’integrità o dei Codici di comportamento. Con propria Delibera 9 settembre 2014 pubblicata in G.U. n. 233 del 7 ottobre 2014, l’ANAC ha approvato l’apposito Regolamento in materia di esercizio del suddetto potere sanzionatorio.

L’art. 19, comma 2, del citato D.L. n. 90/2014, convertito dalla L. n. 114/2014, ha inoltre stabilito che i compiti e le funzioni svolti dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP) sono trasferiti all’Autorità nazionale anticorruzione.

A livello decentrato e locale le singole pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici sono responsabili dell’introduzione ed implementazione delle misure previste dalla Legge e dal P.N.A.

Per quanto riguarda l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Trento:

a) il Consiglio

  • nomina il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e il Responsabile per la Trasparenza;
  • approva il Piano triennale di prevenzione della corruzione e i suoi aggiornamenti entro il 31 gennaio di ogni anno;
  • approva il Programma triennale per la trasparenza e i suoi aggiornamenti entro il 31 gennaio di ogni anno;
  • approva il Codice di comportamento
  • adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione ed all’attuazione della trasparenza.

b) Il Responsabile della prevenzione della corruzione

  • esercita i compiti ad esso attribuiti dalla normativa di riferimento e in particolare:
  • elabora la proposta di piano triennale di prevenzione della corruzione ed i successivi aggiornamenti da sottoporre al Consiglio per l’adozione;
  • verifica l’efficace attuazione del piano e la sua idoneità, nonché propone la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’ente;
  • individua programmi di formazione che tengano conto delle attività a maggiore rischio corruzione;
  • entro il 15 dicembre di ogni anno predispone una relazione, che verrà pubblicata sul sito web dell’ente, recante i risultati dell’attività svolta e la trasmette al Consiglio al quale riferisce in ordine all’attività espletata, su richiesta di quest’ultimo o di propria iniziativa.
  • cura la diffusione della conoscenza del Codice di Comportamento, la pubblicazione sul sito istituzionale, il monitoraggio annuale sulla sua attuazione e la comunicazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione dei risultati del monitoraggio, dei quali sarà dato conto anche nella relazione annuale di cui al punto precedente.
  • cura che siano rispettate le disposizioni del D.lgs. 39/2013 in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, in attuazione dell’art. 15 dello stesso D.lgs. 39/2013.

Responsabile della prevenzione della corruzione dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Trento (da qui in avanti indicato come “Responsabile”) è stato nominato, con delibera del consiglio dell’12 gennaio 2015, il Segretario dell’Ordine dott. agr. Marco Stenico.

Con la stessa delibera il dott. agr. Marco Stenico è stato nominato anche Responsabile della trasparenza in una logica di semplificazione ai sensi dall’art. 43, c. 1, del d.lgs. n. 33/2013. Le Funzioni e i compiti del Responsabile della trasparenza saranno descritti nella parte specifica dedicata al Programma per la trasparenza.

Il Responsabile potrà avvalersi, per l’esercizio delle sue funzioni, della collaborazione dei dipendenti dell’Ente. Al fine di realizzare la prevenzione, tutti i soggetti presenti nell’organizzazione dell’amministrazione dell’Ente prestano nei confronti del Responsabile la collaborazione necessaria e le informazioni richieste ai sensi di legge.

c) I dipendenti dell’Ente

  • partecipano al processo di gestione del rischio, osservano le misure contenute nel P.T.P.C., segnalano al Responsabile le situazioni di illecito di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro e casi di personale conflitto di interessi.

d) I Collaboratori a qualsiasi titolo dell’Ente

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